io Librò Primo. 781. Quelle dunque che nel 125? , quando non ancora eravi il Zecchino , appellavansi lire , nel 1360 si dissero Ducati, cioè Zecchini . E questi due Documenti ci mostrano , che le monete maggiori dicevansi esse pur Lire , purché intiere s’intendessero. 496) Eravi la Lira de piccoli , e la Lira, de grossi ordinar] ( n. 466. ). Al finir del Sec. XIII abbiamo osservato (n. 470. ) che la lira de’grossi era ~ maggiore della lira de’piccoli , allo stesso modo , che fra noi il Ducato corrente è per una sua terza parte minore dell’ effettivo. Sembra che questa ragione siasi conservata eziandio nel Sec. XV: conciossiachè il Vescovo di Chioggia Pasqualino Centoferri in una sua nota ciancili II, 27, così scrive circa il 1456: item pròIfrnisante infirmita-tem , ad minus duodecimi Ducatos annuatim : sed ■postquam fui infirmus, )am sunt XVI ami, expono & quinquaginta libras vel circa, cumcontinue opor- teat me babere ignem.....die nottuque . Dodici Ducati in quel torno dei primi suoi anni facevano all’incirca L. 60 de’piccoli , ovvero L. 40 de’ grossi : cresciuta la spesa egli esborsava L. jo: dee dunque intendersi lire de’grossi, le quali ci danno in proporzione Ducati 15, o L. 75: nè sembra doversi alterar quella ragione , come abbiamo detto. 497 ) Le Lire grosse d'Imprestidi erano lire soltanto di conteggio, e valevano Ducati X, secondo il valore respettivo dei tempi . Questa divisione non è contraria alla stabilita di sopra ( n. 494. ) ; conciossiachè valendo il Ducato nella sua istituzione soldi 40 de’ grossi cioè lire 2 , ne viene ,