3* Libro Primo. quarto cercato ; onde poi col solito metodo risulta x = ^ e ciò mostra il peggio di una moneta, la quale perciò avrà di puro u — 511 . Per questo puro bisogna divider «la marca affin di avere il numero delle Monete cercato , e quindi risulta; m « —1 pii ■=. x m E togliendo le asimetrie ovvero frazioni , si ha prima m ~ ux — r«* : e poi. mms mux —1 • m pux, e finalmente x— mu — fi* Ma questa formula non a portata di tutti, è altresì di molto imbroglio . Sarà più espediente trovar il fino di cadauna moneta (n. 461.) , e per quello divider i Karati o grani d’una Marca. Supponiamo che la Doppia antica, la quale pesava Kar. 3 3, avesse di peggio per Marca 104 J{ allora il fino della Doppia sarebbe 30; per il quale dividendo HJ2, si ha nel quoziente 38 \ : e tante Doppie sono necessarie per far una Marca di fino , quando per arrivar al peso della Marca soltanto sarebbero bastate 34 fi . Se uno per tanto mi lasciasse v. gr. 200 oncie d’ argento lavorato , debbo contentarmi se egli ~è a peggio 128, giacché così è permesso di lavorare agli Orefici C n% 460. ) ; altrimenti posso con giustizia esigerlo a fino, ovvero tante monete che abbiano quell’ intrinseco, o il valore dell’ argento fino. Se si volesse la regola in forma Cossica , sarebbe questa x = j indicando m la Marca, / il fino. $■ v.