234 LierO Primo. „ no ne fossero tante , & sono cazuti per Vene-,, zia molti camini , & case , & rovinò muri e ,, Campanili, & massimamente quello de S. Mar-3> co , il qual se verzè de sora alle colonnelle , j> che non se potè per parecchi zorni sonar le 3> campane per dubbio che cadesse , & dalla faz-3, zada della Ghiesia de S. Marco cadette cinque 3, pezzi di marmoro, & una colonnella de un Ca- pitello, ita che fo una grandissima paura a tut-,, ta questa Città , & molti vecchj dicono mai ,, esser stato sì gran terremoto in queste parti , ,, essendo Signori al presente Offizio nostro alla 3, Banca, M.r Giacomo Michiel , M.‘ Marco Ci-„ cogna e M.r Stefano Loredan, e M.r Francesco „ da Molin Nodaro. Veramente S.r Sebastian Bo-,, namigo, e S.r Lodovico Bianchi, e S.r Cristo-,, folo Zacaria Coadjutor del detto OHìzio . Io ,, Cristofoló Zacaria Coad. del detto Offizio . l7 Novembre, Venerdì , all’imbrunir della notte , “ terremoto non molto grande , ma „ continuato tutta la notte sempre con scotimenti „ maggiori . In Ferrara cominciò alle 9 di notte „ del Giovedì , continuò fin alle 15 del Vener-„ dì: riprese alle 22, e 24 ore, alle 3dellanot-3t te rovinò quasi tutta la Città . S’intese qualche 3, scosso tratto tratto per 4 mesi circa . Imputa-9) vasi alle colpe di quel popolo gran bestemmia-3, tore. “ Cr. Ant. 1591, 10 Luglio, gran terremoto: „ Una cam-„ pana nel Campami di S. Marco nella scossa die-„ de 3 Botti , e uno quella dei Saracini dell’ Oroio-,, gio. Cr, Ant, 16; 2,