34<> Libro Secóndo» soggiunto, che successivamente furono spediti Consoli da Padoa, scrive : Anno Domini 428 cum in domo Architetti magiflri navium incendium orturn esset, & concrematis 24 ¡cdibus inextintuibile vi-deretur, or antibus ditto ALCI DIO , ( era un Proconsole , fratello di Galiano Fontana, e primo legislatore tra ricovrati) & compatriotis, acvoven-tibus Deo & B. Jacobo fabricare Ecclesiam in ejus honorem, ignis exflinguitwr, & Ecclesia fundatur ubi incendium emicuerat. 37) Tra quelli, i quali attribuiscono l’edifizio e voto ad Antinopo, havvi chi dice la casa di lui essere stata di muro, come quella che aveva dovuto servire alla Regina di Padoa, quando dal Re Gianusio suo marito fu spedita in Rialto per salvezza. Aggiugne il Bracolani, che Entinopo venne colla Regina come persona degna del suo accompagnamento. Per ciò i monumenti da quel Cronista consultati non lo facevano fabbricatore di navi. Altri scrivono che era costui un uomo infame, il quale indispettito di dover pagar gabelle , e poi ancora abbandonare Rialto per le leggi di Egidio, attaccò il fuoco alla sua casa medesima , onde poi arsero le vicine, ma che pentito fece il voto di edificarvi una Chiesa . Insegnano altri che il voto fu fatto da Egidio medesimo, e altri abitanti. j. Sentenza più probabile. 38) Ma la p;ù probabile sentenza, come quella che fu seguitata eziandio da Bernardo Giustiniani, Scrittore da preferirsi al Dandolo medesimo ,