Capo XV. 31 $ tro i poveri, tradimenti e ribellioni contro lo Stato , lo fatino al presente, come è benissimo noto a queflo Consiglio : Però l'anderà Parte, che col nome del Spirito santo, ad mor di Dio, e servizio del Pubblico e de' particolari , tutti gli Ebrei, & sia di che grado , (lato, sesso e condizione esser si voglia, siano tenuti andar fuori di questa Città , finito che sia il tempo de’ due anni di rispetto, che li è concesso per la loro condotta: non potendo in queflo tempo fene-rar per alcun modo, nè retornar, (iar , abitar, transitar, nè per molto nè per poco tempo, sotto tutte le pene contenute nella Tarte presa in queflo Consiglio 8 di Luglio 1550 contro i Moriani. 958) L’Autore della Relazione di Venezia stampata in Colonia nel 1672, die e, Che dopolaguer-ra col Turco, avendo scoperto la Rep. che li Ebrei per più capi erano flati dannosi a' suoi interessi, risolse di dargli lo sfratto : e avendoli concesso un certo tempo limitato per aggiuflare li loro interessi, supplicarono per una proroga, la quale fu loro concessa, e pofleriormente confermata. Potrebbe appartenere questa conceduta proroga all’anno 1572. 959) Comunque sia, seppero gli Ebrei così bene maneggiarsi, ebe nel 1573, 29 Giugno , il Decreto di espulsione fu intromesso dagli Avvogado-ri Girolamo Priuli e Giovanni Gritti, come Parte , che non si poteva proporre, nè essere posta stante altra parte del C.X. 20 Aprile 1524. L’intromissione pendette la prima volta : ma nella seconda ballottazione, di 180 voti ne ebbe i°4Pro_ pizj > 67 contrarj, e 9 non sinceri. Laonde in detto anno eziandio 1573 adi 11 Luglio, fu posta e pre-