4© L i i r o Primo. sti forse sono i grandi della Cronaca di Muglia. Nel 1178 usavasi certa moneta appellata Verdone'. era maggiorina o erosa, cioè d’argento con rame. Se ne davano 12 per un soldo, e sopra aveva della Vernice verde. Tale moneta successivamente acquistò il nome di Danari , Niccoli, £agattini : aveva la figura dei piccoli danari, ed era scode-lata. Se ne vede la figura nel Carli Tav. VI, n. z, in uno di Aurio Maistropiero. Nel 1181 e-rano a peggio 936, e pesavano prossimamente gr. <>, 'con J poco più di fino. Il loro valore re-spettivo dee prendersi dal valore del soldo, di cui erano la duodecima. Quando il Zecchino valeva soldi 60, il Bagattino doveva essere in corso picc. dei nostrani, benché a fino ne valesse 6 prossimamente. 554) Trovo, che nella Solennità delle Marie, il Doge offriva al Piovano di S. Maria Formosa Una Bianca, moneta di minima valuta. Offrivasi sul ponte vicino alla Chiesa, ove distende vasi una tovaglia bianca, nè il Piovano lasciava passare il Doge, se non avesse data quella moneta. Dopo il Vespero poi il Piovano in sua casa trattava il Doge a rinfresco. L’Erizzo dice che era di rame , e si batteva apposta per quella funzione. Il Pace la chiama Bagattino. Comunque sia, in una Carta del izi8, nel Corn. XV, 316, si trova : Solvcre bianca quindecim : e nel Carli I, 405: Le quacumque moneta albulorum. Forse con queste Bianche s’imitavano i piccoli Aspri d’oriente . jjj) Forse il nome Bagattino, che ad evidenza si prende per infima moneta, derivarsi potrebbe