Capo XII. 67 635 ) VI. Nel 1561 si realizzò il Ducato da L.6,4, il quale restò di Karati a fino 146 circa, e a pesò 154, peggio óo, fino al ij88. Da detto anno poi fino ài 1660 ebbe Kar. di fino 128ÌÌ-: Ìdal qual anno fino a noi divenne della liga peggio 200, e peso Kar. 110. 636) Per valutare dunque l’antiche monete in maniera comune e facile, onde trovarne il suo va-f lore a fino, ed eziandio, come sembra, il discreto guadagno delle Zecche , che è quanto a dire , per conoscerne il loro valore corrente e valutarlo a moneta nostra afìin di mantenere la giustizia nei pagamenti, io uso la seguente maniera, della quale con pieno arbitrio potranno giudicare quelli , ■che meglio s’intendono di queste materie: Il corso antico della moneta si valliti secondo l’eftima-s-Jone del soldo , e della lira tratto dal corso del Zecchino nei rispettivi tempi (n. 475,478): dalla somma si levi la quarta parte, ovvero, che è lo stes-, so , se ne prendano solamente tre quarti fino alti metà del Sec. XPII. il residuo sarà il valore rieer-| cato . Ts^el Zecchino però e ducato d'oro del 1608, |6afta valutar il prezzo col valor del fino . E per-Jchè questa nostra maniera resti comprovata nella ■ sua generalità , e verità , esaminiamola con varj 'esempj. 637) Nel 1608 si fece il Due. d’oro coll’impronta di quello d’argento : 100 equivalevano a Zecchini 62: perciò vale soldi 272 ? (n. 491.). Egli C a fino gr. 41 * secondo il Carli, da cui io traggo il fino d’ogni moneta , e però così debbe va-j leie soldi 269,9. Si stampò perchè valesse soldi 124-j Valeva il Zecchino nelle Camere allora L- i°, e E 2 ' con-