Capo II. 37 y di S. Giovanni, e l’anno seguente 1691, il Doge Francesco Morosini inibì quell’ usurpazione, e comandò al Benolli, che si astenesse dalle novità . Ubbidì quel Rettore finché visse il Doge : ma morto il Morosini, ed eletto li 23 Febbraro 1694 il di lui successore Silvestro Valier, tornò il Be-nolli ad aprir la breccia , e si maneggiò ancora perchè fosse istituito il Tit. Diaconale , ben chta-f ro essendone lo scopo. 89) Continuò egli le sue mine benché inutil-t mente tutta la vita di quel Doge , e del successore Alvise Mocenigo. Fu in luogo di questo promosso alla dignità Ducale Giovanni Corner li za! Maggio^ 1709. Questo Doge volle finalmente metter termine a quel dissidio ; quindi delegò Giudice Marco Gradenigo eletto Patriarca d’ Aquileja . Nel 1712, confermate le sentenze del Morosini e del Corner, restarono per un poco tranquillate le cose . 90) Ma eletto Doge li 23 Agesto 1722 Seba-? stian Alvise Mocenigo , tosto nell’ anno seguente 1723 l’inquieto Benolli ottenne da lui, che nuovamente la causa fosse delegata a’Sopramonaste-rj . Ma poi nel 1724 volle egli , che i delegati fossero Pietro Diedo Primic. di S. Marco , Paolo Contarini Abbate , e Giambattista Ferro Preposi-* to. Il Piov. di S. Giovanni era allora Claudio Garzoni Paulini . Seguì la sentenza li 25 Gennaro 1725 M. V. in cui fu deciso e sentenziato , Ec-clesiam s. jacobi de Rivoalto numquam fuisse neo esse parocbialem. 91) Bisogna compatir il Benolli , se imbevuto delle volgari notizie dei Cronisti , e abbagliato A a 4 dal