Capo XII. j? e tale ancora conservasi. Sotto Nicolò da Ponte stampossi coll’impronta di quello d’oro, e aveV* nell’esergo 140, cioè soldi, che fanno L. 7. Pesava Kar. 153, peggio 60 ; avendo di fino Kan 145'/ii Lungo tempo .si usò dire uno Scudo, e intendere lire sette. Ved. nel Carli T. 7, ». 9., e Tav. 8 , n. 6. La metà dello scudo è ciò che oggidì appelliamo Ducato da 6, 4, o Ducato corre»*?. 602 ) DA SEDICI, stampati nel 1518. Pesano gr. 96, con 91 di fino, onde valerebbero de’nostri soldi 39, 2 v. Se ne vede la figura nel Carli r. 7, ». 3. 603) DA SEI. Fu stampato sotto Francesco Donà , pesava gr. 30, con z8ì di fino circa. In tal guisa egli vale a nostra moneta soldi 12 , 3 crescenti. Altrove io leggo, che nel 70, cioè sotto il Doge Alvise Mocenigo, 15 anni dopo, Si stamparono monete basse al peggio Kar. jjo. I da 6 soldi pesavano Kar. i 2 , ne andavano 96 per Marca, aveano di fino gr. 2 5 Ì . Il da Otto pesava Kar. 16, per Marca 71, suo fino gr. 33 ‘ circa. Il da Vinti, jmo pe.ro Kar. 40, ì«o fino gr. 83 *-circa. Ciò si fece per comodo della guerra di Cipro . 604) SESIl^O • Questa moneta pure fu fatta sotto Lunardo Loredan nel 1501; ma altri dicono, che fu battuta ancora nel 1472. Quelli del Landò nel 1544 valevano 8 piccoli. La loro Marca avea di fino soltanto Kar. 92 . Pesavano quanto due Quattrini, cioè gr. 34, con 2I di fino, sicché valevano de’ nostri soldi 1 \ circa. Quelli del Loredan valevano 6 bagattini, ma nel 1^03, 22