52 Librò P r i fi o. predetto far si debba del peso e finezza, che precise risponda alla valuta di 3 Marcelli d'arzento , et non altramente, et far non se possa de più alcuna , oltra la debita quantità , per quanto capisce il numero dclli T^obeli, alti quali si hanno da do-njr dette moncde ■ La sua Marca era a peggio 60: e la prima Osella, che fu di Antonio Grimani, si vede nel Carli Tav. 7, n. 7. La di lui Cronaca dice che pesava Kar. 47«, cioè grani 189: quella che egli possedeva, non pesava che gr. 171: ma essendo alquanto consunta egli reputa che pensar dovesse gr. 180. Ma egli stesso I, pag. 42 3 , dà di peso al Marcello gr. tfi, e di fino 57» , e però l’Osella almeno del 1541, doveva pesare gr. 183, e averne di fino 172, ovvero Kar. 43 , onde valeva a fino L. 3, 14, 8. Ma la prima valer doveva soldi 31 , essendo allora il Due. computato L. <>, 4, sebbene alcuni riguardando qualche anno più tardi, dicano che valesse soldi 3:, e altri 33, Il Carli l’appella Dattrenta del Crimani. 588) Quando nel 1275 s* fece la legge delle cinque oselle, fu decretato che in luogo loro potesse il Doge dare soldi 3 2 , cioè mezza Redon*. da o lira d’oro. Il soldo allora valeva quanto 7,' dei nostri, valendone il Zecchino 60. Per ciò in vece delle 5 oselle poteva dare il Doge quanto soldi 234, 8, dei nostri. E se dividansi per j questi soldi, risulta il prezzo d’un Maggiorino 0 Anitra salvatica essere stato allora riputato soldi 16 \ , che sono 47 dei nostri prossimamente, § forse non era quel prezzo diverso dii corrente. 589) OHSn{I, V. Orsepli, 590)