Capo XIV. 219 ,, le altre cose sono state fatte con celerità gran-de, così quel luogo pieno delle rovinate abi-3J tazioni, che già vi erano, è stato in tal ma-niera disposto , che nè rovine, nè mal compo-„ sti pavimenti hanno dato nogia alcuna. Era fatta una porta a detta Chiesa coperta maestre-volmente di minutissime foglie di alberi levate da’tronconi, dentro della quale vi era una as-sai larga strada coperta di panni fini di molto prezzo, dalla quale si giogneva in uno spatio-} so coro accontio gratlosamente e adobato dicuo-ri d’oro e razzi finissimi, nel mezzo del qua-le era su per molti gradi un Altare eminente coll’imagine del nostro Redentore fatta da dot-tissima mano, ornato de inlustre cpaliere à’ o-)y ro, di seta e di argento. Servivano qui al 9J sommo Iddio i RR. PP. Capuccini. Descenden-,, do poi giù per l’altra parte dell’ Altare, si ve-„ niva ad un’ altra strada come la prima coper-,, ta, per la quale si giugneva ad un’ altra porta 5> fatta come quell’altra di foglie, per la quale ,, fu il ritorno. Sarà questa Chiesa capace e bel-^ la. Vi ho detto prima della Chiesa, perchè ,, parlandosi molto di essa, si sappia in che ter-,, mine sta. Dovendo andare S. Ser:tà tutto il ,, Clero e le Scuole alla Giudecca solennemente, ,, era troppo gran disturbo passar ili così largo j> dirò lago per barca: & per ciò fecero far un „ ponte, che giugneva dalla piazza di S.Marco al ,, S.Gioanni della Giudecca» cosa granda e am-„ mirabile, fu fatto in 4 giorni, e compita sì „ gran macchina, oltre il credere d’cgni uno. E ,, lungo questo ponte 25jo piedi, e largo 18,