Capo XIII. 97 tì il suo eredito della consolidazion con gran suo danno, & eftingueranno le partite. Sicché bora li prò di Monte nuovo & Sussidio, vi è ancora alcuno , che scuode li suoi prò : ma del Monte vecchio tutti li Capitali e soi prò sono evinti affatto per Ì antiquità del tempo, ho per aver dato li soi capitali come sopra alli nomi verzeni za acquijlati in tempo proprio . Fin qui Marchiò Marcello. 704) Dei Monti e loro estinzione parla altresì a lungo il Sandi VI, 832, seqq. Da esso ricaviamo, „ che il Monte vecchio principiò da che i Veneti „ principiarono a guerreggiare contro i Corsari „ Che nel 1382, quasi joo anni dopo s’aprì iL „ Monte nuovo. Che verso il 1500, guerre, pe-„ sti, e ritardi di prò avevano fatto perder l’estima* „ zione a questi due Monti, laonde si istituì il No-,, vissimo. Il vecchio si ravvivò dopo recuperata la ,, Terra Ferma per la lega diCambrai. Nel 1520 ,, si stabilì, che i prò di lui si pagassero per metà „ fino al 1606, per saldare il debito decorso , e poi ,, senza parlar più del tempo anteriore al 1520, „ principiasse nuovo pagamento dal 1607, e side-„ cretò pure di francar chi volesse . E nel 1600 ,, si decretò , che quelli i quali nei tempi cala-„ mitosi avevano comprati Imprestici a vilissimo ,, prezzo, si contribuisse loro soltanto il^vero co-„ sto: quelli poi, che per deposito doloro Mag-j, gioii ne possedessero , ricevessero il duplo. “ 7°5 ) 5, Nel 1539 s’aprirono i Depositi inZec-,, ca. Nel 1577 Gianfrancesco Priuli suggerì, che y, dal Deposito intangibile di' danaro delle Deei-„ me , si levasse tal quantità , che unita ai prò „ cessanti per affrancazione , in 20 anni circa così Tom, II. G „ sa-