Capo XII. i r che la lira d’Imprestidi contener dovesse soltanto Ducati dieci , affinchè contenesse lire 20 de’grossi. Ne viene pur conseguentemente, che un soldo de’grossi d’Imprestidi vaglia mezzo Ducato, ejiei principj di questa moneta valeva in coerenzaL. ir delle nostrane . Io le chiamo Lire grosse d’Impresi idi , perchè si usavano ne' giornali dei Monti degli antichi Imprestidi , come consta da tutti 1 Catastici delle Chiese e altri monumenti. Dividevasi quella lira in 20 soldi, il soldo in grossi 12, e il grosso in piccoli 32: divisioni che risultano naturalmente e dalla lira, e dal soldo di lei, che qui essendo mezzo Ducato dee contenere grossi dodici . Quindi in una Carta del 1303, nel Carli 1,412 , dopo nominati Soldos duos denariorum grossorum, a ognuno si assegnano Grossi 12. Vedi qui sotto n. 499. Dicevasi anche Libra ad aurum. Vedi n. 691. 498) Il Dogiioni , pag. 146, scrive : Lire de' piccoli vagliano soldi 20, e de'grossi vagliano L. 6z correnti. Così scrive egli quando il Ducato valeva L. <5, 4. E prima di lui Girolamo Priuli nel suo Diario, pag. 149, all’anno IJ02, 5 Luglio : La prima Galera fu deliberata per L. 48 , la seconda per L. 24, ic. tutte de’grossi , che per ogni lira s'intende Ducati X, e questa è consuetudine antichissima della Rep. Veneta. E ciò per intelligenza delti successori noflri fino a molti anni , che successivamente credo si muterà ogni cosa , e di monete , e d’ altra sorte di Ducati ; e questo solum faccio, acciocché alli tempi futuri si possa conoscer e veder quello, che valevano li danari , e la condizione ài quelli a noflri tempi. 499 ) Dalla lira de’ grossi d’Imprestici, nacque la