i$o Libro P r i fi o’-Sansov.'XI, pag. 478. E fatto Doge Lorenzo Cel-si, suo padre per non levarsi il Cappuccio insegno di sudditanza, non volevi a lui presentarsi . Egli per indurnelo pose sul Corno una Croce, che poi molti Dogi in seguito portarono, scrive un antico Cronista. 196) Niuno mai nè Imperatore nè Pontefice contradisse a una Corona di tanta dignità > indizio certo che il Regno fu riconosciuto da essi nella Veneta Rep. Scrivono alcuni Cronisti, che quella Corona sia stata data al nostro Doge dacché si rappatumò con Pipino , il che dee intendersi in guisa, che egli approvasse quel modo di corona, e lo esortasse a conservarne la forma. Successivamente poi si trovano fatti de’ Pontefici e Principi , i quali riconobbero nella Rep. la Regia e Sovrana Dignità. Nel 1450, Papa Nicolò spedì in dono alla Rep. Ensem & pileum , che solevano mandarsi soltanto ai Re e Principi Cristiani . Di questo dono abbiamo un’ esatta memoria nel Cod.: Sv. Atta. & Decr. ove si legge , che il Senato nel 1449, 24 Febraro decretò Ducati 100 d’oro Scutifero honoris Stimmi Fontificis, il quale a nome di sua Santità aveva presentato all’ Ambasciatore Ensem & pileum, quod quidem donum dignis» simum duri & mitti consuevit Regibus & Trinci-pibus Chrìjlicinis. Poi nel 1462 , 25 Settembre fu preso come segue : Tempore felicis recordationis Ta~ p£ Scolai de 1450, anno videlicet JubiUi, dum esset in Romana Curia no ster Or at or, esstnt quoque multi Oratores Regum, Trincipum & Dominorum ; idem Tontifex Maximus honorare volens Dominium noftrum, cui multarti afficiebatur , pgr ipsum Ora* torew