282, Libro Primo. Nel numero altresì 148 abbiamo distesamente detto del Mercato di Rialto, e a quelle cose si può aggiugnere una legge osservata eziandio dal Ten-Tori I, 137, la qual appartiene al 1255, ir Marzo in M. C. Capta fuit pars, quod in loco& terra elevata a foro Rivoalti usque ad domum T^ob. viri Gratiani Giorgio super Canale ubi est ripa cum gradata , poni & ¡lare debeant ad vendendum pani s & frutti . Da questa legge passiamo giustamente inferire, che a un di presso quivi sia indicato il luogo della Tanataria e Fruttarla. , ov-.vero Erbaria come oggi diciamo : il che ne mostra quel tratto abbonito non molti anni avanti. 315) Facevasi Mercato d’ordinario nei Campi delle Parrocchie il Mercoledì ; il Gabbato poi prima facevasi in Olivolo, e poscia in S. Marco. F. Bernardo , o Leonardo Alberti nella sua Storia parlando di Venezia circa la metà del Sec. XVI, tojì scrive : Frequentante omnes ara: nundinis die qui Mercurii dicitur ; at Sabbato Divi Marci &c. pag. 188. Introdotto qualche abuso dall’ingordigia dei venditori, che cercavano moltiplicar li giorni nundinali , si fece una legge nel 1292, 25 Settembre in Cerberus Cap. 61 , fol. 11. Merca-tum s. ‘Pauli fiat semel in hebdomada . Cita que-sta legge il Corner 1, 312, e dice , che fu stabilita la feria IV. Il Sansovino dice, p. m. 181, qhe il Mercato su quella piazza eia Generale: eia cagione della Legge secondo esso fu perchè a tal motivo le case non si affittavano troppo bene a S. Marco. Avrà egli da certi monumenti ciò ricavato , e noi possiamo inferire da questa legge una Ielle principali occasioni , oltre la Sede Ducale e il