344 Libro Primo. *Gostaido de’ menaci antichi, bisogna dir che fossero pitture di più fresca data. Anzi generalmente attesta Gregorio VII, lib. 8, ep. io: Totius occidentali* Ecclesia: Clertts ab ipsis {idei Christiana pri-mordiis barbara radendi morem tenuit . E S. Pier Damiani lib. I, ep. 15, si querela dicendo : Ec-clesiarum piane reflores tanto vcrtifjnis quotidie rotantur impulsi*, ut eos a sxcularibits barbirasium quidem dividat, sed a ti io non discemat. 415) Ma per apposito si trovano a bizzeffe tra nostri, Dogi Senatori Cittadini ec. i quali compariscono colla barba nei Musivi , pitture, marmi ; monete ec. La lira del Tron ci rappresenta quel Doge barbato. 416) La necessità di radere i Cherici e altri plebei , come pure di accomodar in decente guisa i Capeili e la barba dei Nobili , introdusse ben presto fra noi i Barbieri. Quindi essendosi fatta nel 1306 ,. j 5 Marzo la legge , per timor degli incen-dj, di non tener fuoco in Rialto (n. 284.), sene eccettuarono i Barbieri. E probabilmente i luoghi in Venezia detti Barbaria Xw. §5-) furono così appellati perchè fossero rughe , nelle quali stavano per lo più Barbieri , come altre si dicevano Casaria , Merzaria , Spadaria , Frexzaria &c. 417) Osserva il Muratori , Diss. 33, che la barba nel Sec. XVI principiò a soffrir variamente 1 azione delle forbici . Questo dee intendersi per rapporto agli usi comuni , che il costume poteva aver introdotti negli antecedenti Secoli XIV, e XV, avvegna che l’azione delle forbici sulla barba fu sempre varia . La legge sopraccitata del abbastanza ciò persuade , almeno tra i nostri ,