Librò Primo.
   Jamque ruens Vénetos tiirmis projbavtrat agy<x 5 Et Ligurum vaftarat opes &c.
  172) I nostri Scrittori però quasi tutti concordemente riconoscono il ritiro a queste Isolette per l’invasione di Atila. Quindi è che alcuni espressamente mettono la fondazione di Venezia non mica nel 421 , ma nel 452 , o in quel torno , ai quali certamente debbono unirsi quegli altri , i quali in generale all’invasión di Atila ciò attribuiscono , sebbene poi tutti accordano, che successivamente crebbe la frequenza per causa dei Longobardi e altri Barbari. Non fu per tanto cosa propria e singolare, nè di primo esempio, che l’Isole della Venezia divenissero rifugio di genti } le quali cercavano asilo e salvezza . Quelli che in esse scamparono presero il modello da coloro , i quali prima si salvarono in Corsica e Sardegna . Anche nell’edificar la nostra Città ebbero un vicino esempio i nostri Padri in Ravenna . Osservano Bernardo Giustiniano , la Mattiniere e altri, che Ravenna era cinta da paludi e composta di ponti, e che alcuni canali dispersi qua e là servivano a purgare la città , e che quasi tutti i suoi edifizj erano di legname, secondo che Strabone ce la descrive . Augusto, Tiberio , Trajano , Valentiniano e Teodorico riempirono quelle paludi di terra, vi e-dificarono palagi e mura . Tal idea dobbiamo noi avere della nostra Metropoli, abbastanza miracolosa senza le iperboli di alcuni Cronisti.
  173 ) Nel 492 Teodorico Re degli Ostrogoti s’ impadronì dell’ Italia . Cercò egli di rimetter in piedi le città rovinate di quella provincia, e con savia politica in tal guisa eziandio trar dalle Lagune
quel-