e a v o v. 157 quale ce lo insegni il Cornaro . Alcuni pozzi anche oggidì si crede comunemente , che abbiano sorgenti d’acqua dolce : e non sono molti anni , che in un giardino a S. Simeone, schiantato dalla forza del vento un grosso albero, vi si formò un picciolo lago d’acqua dolce. Un terreno per tanto che esala materie sulfuree, che viene spesso e orribilmente scosso da tremuoti fino ad aprirsi voragini che ingojano a un tratto 1’ acque del Canal maggiore, e come altri scrivono eziandio della Laguna di Mestre ; un terreno , che in certi luoghi som-ministra vene d’acque dolci, e che rimosso il primo fango esibisce densissima creta , e poi sodissimo fondo, non può certamente dirsi, che sia prodotto dalla sola melma , e continua deposizione delle torbide acque salse : la buona Fisica sembrami a questo contraria. §• VI. Se queftt Isolette fossero abitate prima del Secolo F. 168) Tutti accordano, che l’invasione dei Barbari in quel secolo facesse popolare di rifuggiti queste nostre Isolette sparse per la Veneta laguna , nè mancano i Cronisti e Storici di assegnare i luoghi rispettivi da’ quali sono venuti, e si possono vedere nei due più accreditati Storici Pietro Giustiniano pag. 3 , e Sigonio de Occid. Imp. lib- 12 , p■ m. 123. Cercasi se prima altri le abitassero , e non solamente rari piscatores , come dice il Giustiniano, ma persone ancora di migli01' condizione. E parlando di quelle che non formano propria-