Capo X. 335 Intatta questa materia, diremo prima brevemente delle Vesti, e poi delia Barba. §■ i belle Vesti. 402) (jeneralmente parlando l’abito dei nostri Maggiori era lungo non meno quello delle donne, che degli uomini. Se le maniche erano strette, l’abito dicevasi Dogalina; se larghe, ¿appellava Ducale; e le maniche stesse così larghe dicevansi a Carneo, quali son quelle delle Vesti dei Nobili odierne. Tutto ciò testifica il Dogiioni. Forse furono così dette perché imitano la gobbosità del Camelo. 403 ) Avevano le vesti annesso il Cappuccio, il quale, come vedesi nelle figure de’quadri, pendeva da uno dei lati sopra la spalla sinistra, e dall* altra parte cadeva una larga lista attaccata essa pure al Cappuccio, che oggi diciamo Stola. 404) Non portavano i nostri Maggiori Cappello, ma sibbene una Berretta, la di cui primissima forma non era diversa da quella che oggidì i Nobili portano in mano quasi per tasca, ma poi degenerò all’ uso Greco, e si vede in varie forme . Dicevasi Berretta a tozzo, cioè a cartoccio, ed anche alla sforzesca, Corn. Opusc. pag. 169 , onde anche fu nominata alla Castellana, e si vede, che prima del Sec. XV eravi l’uso delle Fonte i benché il Corner pag. 175 (2) interpreti a g»*ia quelle usa'.e dallo Sforza. Taluni l’avevano simile affatto a quelle che si portano oggidì dagli uomini