G a p o Vili. 26 j il terreno della piazza, trasferì al sito odierno la Chiesa di S. Geminiano: e fece fabbricar intorno la. detta, piazza, con colonne a modo di uno Teatro, e uno corrctdor, che s andava attorno attorno la detta, piazza, che giera una bella vista : così ritrovasi in una Cronaca la qual finisce all’anno 1378, eviene attribuita al Tiepolo, cui concordano il Dolfin, il Caroldo e altri . Quei colonnato e quel corritojo furono il modello presago delle magnifiche fabbriche odierne. 296) Nel 1264 per la prima volta si lastricò la Piazza , scrive il Zancaruolo con parecchi altri . Più espressamente il de Monacis parlando del D. Renier Zeno eletto nel 1252. Decimotertio Du-cis anno in Tlatea S. Marci fit pavimtntum ex co-¿lis l ater ¿bus, p. 2'5 3. Bisogna credere, che prima di farvi il lastricato siasi lavorato ancora molto intorno al fondo, conciossiàchè in altro esatto Cronista si legge: Ts^el 1259 i Invoradori, che lavo-, ravano in Bruolo, oggi piazza, volevano metter a sacco là città per la macina, cioè perchè erasi imposto per quella nuovo gravame . Parlano dunque gli altri Scrittori del compimento del lavoro. 297) Perseverò tale fin sottò il Doge Antonio Venier eletto nel 1382. Allora fo alzaia laTiaz-za dt S. Marco, e salizada a quadri, come scrivono ^ parecchi Autori nostri. Non so se in quell’ occasione, o quando si edificarono le vecchie Pro-curatie, siansi formati certi archi, i quali esistono sotterra , come a nostri giorni si scoprì lavorando sotto una colonna, la quale erasi inclinata. Finalmente nel 17223 a stcondv giorno di Quadra,-. giri