IG A P o V. 16i ci?. : Ucciso poi verso il 445 suo fratello Bleda , Atila nel 447 nell’ Illirico riporta vittoria sopra i Romani ./Venne in Italia nel 450 , e l’anno seguente 451 fu vinto dai Romani nei Campi Catalait? nici ^ Ritornatovi nel seguente 451 , sqtto i C.o;ssJ Erculano e Sporazio , assedia e rovina Aquileja, con altre città della Venezia e dell’Italia. Prisco, la di cui Storia perì , avrà certamente con esattezza descritto l’assedio di Aquileja . Giornande , che puote leggere Prisco , scrive , che la città fu lungamente assediata , e Paolo Diacono fa lungo l’assedio tre anni. Ma come osserva ilSigonio, per testimonianza di Cassiodoro , Marcellino e Giornande stesso, nel 451 Atila pugnò nella Galìia , e Aqui-leja da lui fu rovinata nel 452. Bisogna per ciò dire , che in Paolo Diacono legger si debba un tri~ mefìre in vece di un triennio. 171 ) Nei primi tumulti per tanto di Alarico e del suo capitano Radagaiso, i popoli incominciarono ad emigrare per salvarsi chi qua e chi là nei luoghi marittimi , giacché quei barbari non avevano flotta navale , ma solamente truppe pedestri. Ciò ne insegna Claudiano de Beli. Goth. jamque conscéndere puppcs, Sardoosque habitare sinus , & iìihospita Cyrnis ( di Corsica ) Saxa parant , vitamque freto spumante tueri '. Alcuni dunque passarono nella Corsica e Sardegna . Altri poi eziandio nella Venezia marittima . Laonde Prudenzio lib. 2 cont. Symm. scris-ì se : Tentavit Geticus nuper delere tyranms, Italiam, patrio 'penieris iratus ab iftro. Tom. I. L Jam-