Cavo XII. j7r aurum, vel melior, ut Florenus; accipiendo aurum prò ilio pretio, quod possit duri moneta per decerti & odo grossos : & fiat cutn illa stampa, qu£ vi-debitur D. Duci & Consiliariis, & Capitibus de XL, & cum illis melior amentis, qux eis videbun-tur . Et si Consilium est contra, sit revocatum quantum in hoc. Tar. de XL, & congregati erant XXIX de XL, ex quibus volutrunt hanc■ partem XXII, & septetn non sinceri, <&■ nullus de non. Forse quei sette erano indifferenti circa l’intro-dur moneta diversa dalla Redonda. La discrepanza poi nella Data proviene certamente perchè altri usavano 1* indizione Romana , altri la Greca , la quale principiando nel Settembre fece che il Decreto in data d’Ottobre alcuni attribuissero al 1284.
  4<Sy) Qui abbiamo che i Zecchini dovevano andare 67 per Marca , cioè grani 68 i-* 1’ uno. Che la finezza del Fiorino servir doveva di norma alla nuova moneta. Che si fissò il prezzo all’ oro, il quale jdoveva comperarsi in guisa, che la nuova moneta, compresovi il monetaggio dar si potesse e ricevere per grossi 18. Che non si decretò l’impronta, ma si lasciò al Doge, Consiglieri , e Capi di XL. Dividendo i grani 4608 d’una Marca per 67 risulta il peso del Zecchino grani 68i-\ E nel vero se ne trovano di vecchissimi,
che pesano anche grani 69 per l’imperizia de’lavoranti .
  466) Tratta dal Capitolar esistente nel Magistrato Ori e Argenti in Cecca, li 6 Agosto 1708, dx Domenico Bergantin Masser ec. Ciò fu in occasione
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dì