Capo XII. 375 46I. (n. 461 ) : il di più adunque , cioè picc. 13?-dee computarsi per il rame e spese del monetaggio . 473) Crescendo il numero del soldi assegnati al valor del Zecchino, i quali s’intendono sempre de’ piccoli, o cala il prezzo di questi soldi, o più si stima il Zecchino, locchè è tutt’ uno, essendo queste cose relative, e sempre ancora connesse coll’ estimazione delle merci. La valutazione tuttavia si fa allo stesso modo per trovar il corso delle antiche monete con rapporto alle nostre. V. gr. nel 1472 principiò il Zecchino a valere L. 6, 4, benché il Tentori ciò metta all’anno 1450: sicché dividendo 440 per 124, troviamo il valore del soldo in quel tempo eguale a 3^ de’ nostri. 474) Verso il 1620 si stampò il Zecchino d’argento , bella e grande moneta, sotto il D. Antonio Priuli. Pesa, secondo il Carli, Kar. 220, e ne ha 2o8ì.circa di fino, per cui vale a nostra moneta L. 17, 19 i circa . Valeva allora il Zecchino L. 14 circa. Così restò realizzato, ma non si stampò che una sola volta. Ved. qui sotto n. 636. 475 ) Variarono sovente i prezzi del Zecchino, che è quanto a dire divennero di minor estimazione le monete inferiori, onde più se ne davano per il Zecchino. Quelle variazioni, che ho potuto raccorre tratte da’monumenti autentici) e autorità sincere di Scrittori diligenti, io qui le produrrò secondo l’ordine dei tempi. Aa 4 Prezzi