i6o Libro Primo. 291 ) Era questa una Gabbia o Stia, non difer-i ro come dice Gasparo Lonigo in una sua allega-r zicne, ma sibbene di legno, quantunque armata di ferro, iosper.de'vasi in aria attaccata a un palo alla metà circa del Campanile di S. Marco, e visi chiude v„ dentro il reo , lasciandolo così esposto giorno e notte kll’ inclemenza del tempo e delle stagioni, o per certo tratto di giorni , o finché viveva . Il cibo gli si dava legato a una funicella , che egli dalla sua Gabbia calava abbasso. Attesta presso il detto Lonigo Pietro d’Ancarano famoso Cronista in Padova allo spirar del Secolo XV , che a’ suoi giorr ni vi fu posto un Prete, e che già era un anno, e pure viveva ancora. Nel 1391 , 21 Novembre P. Giacomo Tanto,Piovano di S. Maurizio, che uccise in Carampane P. Giovanni Mansionario di S. Marco, fu posto in Gabbia per sentenza degli Avvogad^ri, come rapporta il Zamberti. Nel 1491 , 21 Giugno finirono certi dispiaceri colla Curia Romana , appunto perchè un Prete era stato posto in Gabbia . 292 ) Da una Miscellanea appresso il Signor D. Giacomo Morelli Custode della pubblica Libreria , mio buon amico e Signore , commendato a dovizia da quanti intesero il suo nome, cioè da tutta 1’ Europa , rileviamo, che essendo stato posto in Gabbia certo Prete Agostino , si stamparono a quell’ occa?-sione certe canzonette in quella Raccolta esistenti . Vi si vede la Gabbia quadrata, appesa a un palo, che sporge fuori da una finestrella alla metà del Campanile verso la Panataria . Da un lamento che fa la sua donna rileviamo quanto segue. In