n8 Libro Primo.' a!sai cantieri , & per quel ordine non a sufficienza si ahi il danaro, & a ciò cbe più abilmente si possici tal bisogno suplir , però : L’ anderà parte , che de cetero tutti gli Ofjicii de questa, nostra Città , che fano incanti publici , debbano scader da quel- li che compreranno su detti incanti soldo uno per partida, & il qual soldo sia portado per quelli Signori sarà alla Cassa delli detti Officii di mese in mese alti nostri Trovveditori di Comun , sotto le pene contenute in detto Ordine preso del 1484, adì 2 2 Mazo, li qual Tr»veditori debbano quelli spender come in ietta parte si contiene. 254) Come siedono sui ponti i poveri que^ stilanti, così dei malviventi e dilapidatori si dice per proverbio, che vogliono ridursi sopra, un ponte. Il Ponte di Rialto vedasi al n. 149. $. IX. Delle Gondole. ¿55) I Canali passavansi non solamente per mezzo del Ponti, ma delle barche eziandio . Abbiamo veduto (n. 149.) che quelle nelle quali passavasi il maggior canale erano nominate Sceols. Di questa voce io ignoro la vera derivazione ; dirò ciò che posso, e altri giudicheranno . NelVe-neroni di Parigi stampato 1723, si trova Cetola, e si spiega sorta di pesce e di moneta . Credo , che il pesce possa essere quello che i Latini dicono Solea, i Toscani Sogliola, e i nostri Sfoggio . Forse dalla figura quelle barchette si dicevano Sogliole, e nel vernacolo Sceole . Può essere ancora che