306 L i b r Primo. terne che egli appella Cesendelli , il qual nome , come osserva il Macri, viene da Cicindela, appellazione data dagli antichi a quelle picciole cantaridi o animaletti fosfori, che la notte rilucono sui prati, e sono da nói chiamati Lusarioi. La parola poi Ancona , c di greca origine, significa imagi-ne > o come dicono i Greci Icon. Restò questo nome in Venezia alla Chiesa detta L'Anconetta , e all’ altra verso Mestre, che appellavasi dai vecchj S. Maria della drezzagna. 3f8) Nel 1450, 2 Settembre in C. X. fu ordinato , che sotto al portego della, drappiria ogni sera si accenda, lampade quattro , che durino sino ore quattro di notte. E nel 1453, 16 Gennaro: Che i Trovéditon al Sai paghino i olio de li Ce-sendeli del Rialto. Sono portati questi due decreti dal Rosso nel suo Repertorio delle Leggi del Sai fatto nel 1521. Ms. Sv. ti. 791. Così successivamente furono fatti varj provedimenti , ma come sembra tutti per luoghi particolari della Città . Finalmente nel 1732, 23 Maggio dal Senato fu decretata l’illuminazione intiera della Città quale oggidì si scorge , con obbligo a tutti di contribuire , eccettuati i miserabili . I Bombardieri in virtù dei loro privilegi pretendevano essere immuni da quella contribuzione , ma per dichiara-zion del Senato in data 13 Novembre , essi pure furono costretti a pagare . Appar dal decreto medesimo , che prima l’illuminazione facevasi colle ‘volontarie obblazioni di persone caritatevoli . Ms. Sv. Oggi ardono ogni notte y un tempo non si accendevano nei .pleniluni , e da parecchi anni più non si paga dai privati se non mettono al Lotto. §. XX.