I C a p o V: 129 del genio arabico, essi pure nel loro libro le abbiano trasfuse e usate ? Se sono di loro invenzione , '^richiedo come si dicano e confessino del genio defila lingua, e come si trovino in altri Scrittori anche prima di Maometto, anzi nei Siri , Caldei e quanti altri sono Orientali che assaggiarono 1’ esistenza di Dio ? Se poi sono del genio Arabico , e in bocca stare possono eziandio dei Cristiani, come non potranno ritrovarsi in una Cattedra Cristiana ? 'Non venivano agitati e scacciati i Cristiani, e non ■soffrivano persecuzioni per la religione? Non sono “modi delle S. Scritture li libererò dalle misèrie ? 'Non siamo anche oggidì, pregando pei moribondi, accostumati di dir al Signore, che gii introduca ad semper virentia & amana loca paradisi ? Non è formula degli Ebrei stessi non che dei Cristiani il dire , Sia i anima di lui in paradiso , o nell' Orto di Edtn'; E la Scrittura non dice , che fiumi scaturivano dal Paradiso ? Non istà bene e non quadra a una Cattedra d’un Vescovo , che accettava i peccatori a penitenza, quell’ esortazione : Die, Domine mi indulge & miserere ; tu mira optimus es miseratorum ! Dopo 40 anni dacché gli Arabi non permettevano che vi fosse Patriarca in Antiochia , finalmente Isamo Califo degli Arabi la Chiesa Antiochena prijlino fiatui reddidit , come scrive Teofane , e allora fu eletto Patriarca Stefano Siro di nazione , ciò fu del 74?.. Non puotero allora lavorare gli Antiocheni una Sede al loro Patriarca ? Ovvero, non puotero gli Arabi portar via la Sede Episcopale dalla Chiesa d’ Antiochia , in cui permetter non volevano fino dal £>37 , che Patriarca ■ »vi fosse : la qual Sede poi capitata in mano deir~ Tom. I. I Imp. I