Capo XL 357 tri luòghi della Venezia, conciossiachè abbiamo nel Carli I, 260, certa Carta in data , Anno Dominici {ativitatis MCCCXXX. Indizione XIII. die X. mensis Maj, in cui il Patriarca d’Aquileja Pagano affitta la sua Zecca per annttm continuum J in-tipiendum a feflo S. Michaelis prox. vent. E Airone Vescovo di Torcello pubblicando il Sinodo dì Egidio nel 12.96, dice : Ad proximum festum B. Michaelis . Ughell. V, 1139- 439) I nostri antichi Religiosi secondo i vecchj Canoni s’esercitavano nel Computo Ecclesiastico. Per ciò molti libri di Chiesa si trovano colle regole del Computo. Nel Sacerdotale stampato in Venezia 1569, si trovano le seguenti notizie p.290. Anni Solaris duodecima pars est Mensis. Septimana, est fere quarta pars mtnsis. 7 Giorni Dies, efl pars septima septimanx. Ore 24. Quadràns, tft quarta pars dici. Cioè Ore 6. Hora, sexta pars quadrantis • Ovvero 60 . PuniSum , quarta pars bora. 4 d’ora, ovvero 15. Momentum , decima pars puniti ■ 1 - ovvero 90''. Uncia, duodecima pars momenti, ovvero 7" 30' . Atomus, quadragesima septima pars momenti, cioè 1 • 54~ • 51: • ridacendo i valori a uso nostro . osservarsi. In primo luogo spesso omettevano il giorno, contenti di segnare l’anno e il mese. Abbiamo nel Carli I, 399, il Testamento del Do- §. II. Del Mese. antichi Notaj alcuni usi da Z 3