Capo Vili. *99 346 ) E’ facile persuaderci, e lo attestano i nostri Scrittori , che nei primi concorsi di quei popoli fuggiaschi, quando niente altro cercavano se non sottrarsi da! furore dei Barbari, in queste isolette le loro abitazioni fossero piuttosto tugurj di canne e di paglia , anziché vere case , e degne d’uomini per lo più nobili e doviziosi . Non nego per questo, che non yi fosse qua e là qualche più agiato abituro di alcuni , che anche da prima vi soggiornavano stabilmente , fossero Ofiìziali Padovani, o altri benestanti delle Città circonvicine,' che vi possedessero case di delizia o altro . Partiti quelli che la bontà di Teodorico invitò a ritornare alle loro patrie , i rimastivi cercarono di stanziarsi alquanto più sicuri e comodi : nè per questo si videro allora altri edifìzj se non di tavole, con qualche porzione di muro , e tetti coperti di strame. Come ne facessero le fondamenta , ce lo insegna Bernardo Giustiniano . Solum fìernebant, & cylindris adequato, componebant casas , aut arundineas aut asseritias. Majoribus deinde tcdificiis fundamenta supponere didicerunt , aut ex arundinibus, aut ex viminibus, ut nostra etiam ¿tas in vtterum effossionibus tcdificiorum bujusmodi stepe fundamentì genus non sine admiratione re-periat. 347) Ma dacché circa l’anno 810 fu trasportata la Sede Ducale da Malamocco a Rialto , e si ebbe tosto cura d’interrar le piscine , alzar terreni e velme , si principiò pure ad erigere edifizj di pietra^, principalmente pubblici , tratta gran parte dei materiali dalle rovine di Aitino e d’altri luoghi. Ma nemmeno così per tempo Je abitazioni