Libro Primo* $■ V. Laghi e Tiscine. . ¿39) Insinuatami fra queste nostre isolette $ da che principiarono gli edifizj e gli interramenti a moltiplicarsi, certi seni appellati Laghi e Piscine dai nostri Maggiori , nome poi restato alle strade stesse da che quei seni furono abbonati In quelle piscine o laghi principalmente nuotava la gioventù . Ciò ricaviamo da un monumento nel Cod. del P. appartenente all’anno 1314. Angelus Heremita , anno 13x2, cum esset fere anno-rum 100, respondit, quoti bene vidit ditiam pisci-tiam, & ibi intus se balneavit. E da questo luogo intendiamo , che il nuoto in Venezia non so- lo facevasi in certi seni formati dall’acqua medi-terranea , ma eziandio che propriamente usavasi in Vece di Bagni • Dicevansi ancora Tiscaria . Una piscina eravi a S. Benedetto . Corn. XII, 275. Famoso era altresì il Lago di S. Daniele , che nel 1325 fu dal Principe acquistato per uso dell’ Arsenale, ed era posto in confinio S. Tetri de Castello , cum suo aggere, & terra illa & fundamen-ta tota, super qua ma domus lignea, & molendi-na duo erant ¡¡edificata. Sembra, che tutto il lago si stendessè da S. Pietro a S. Biagio. Ved. Te-manza Ven. 76. Corn. VI, 172. Ma forse il più vasto di tutti era quello di S. Pantaleone , i di cui confini in una Carta di donazione del 1222, nel Corn. II, 367, così s’assegnano : "Partim firmai in proprietatibus Contraffa ejusdm S. Tanta- leonis 3