ai6 Libro P r‘ i u óì de pure trovasi detto Tonte dei dadi . E' vero che in una condanna del 1328, 20 Febraro si fa menzione Tontis mali transitus in Contratta S. Gemini ani . Ma il Zamberti che quelle sentenze raccolse scriveva nel XV secolo, e però puoteesprimere il nome del ponte come a suo tempo correva i 251) Abbiamo l’epoca di alcuni Ponti . K^el 1340 fu statuido far il Tonte lungo della Zuecca'J Caroldo. Nel 1333, 18 Novembris si ordina che S. Zacbarice moniales fabricent pontem inter eas, & S. Johannem Bragoram . Brutus f. 149. Al i486 scrive il Sanudo : Quest’ anno fu principiai» a far molti ponti di piera per le Contrade, t cusì si va facendo . Il Baudrand nel suo Lessico geografico parlando di Venezia dice : Quingenti pontes in ea numerantur prò majori parte lapidei. Tuttavia àncora nel sec. XVI non molti erano i ponti di pietra . Perocché Marchiò Marcello nel 1590, in àlJ-cure sue memorie Ms. Svag. porta un detto di Marchiò Nadal il vecchio i, il quale soleva dire ì Quando l' oro vai era , Tonti di piera Venezia dverà'. ’252) Per antica costumanza i ponti delle Contrade dovevano farsi e ristorarsi dai Convicini avendone la curà i Capi di Contrada. Havvi nel Capitolar del Piovego. Si aliquis pons esset , qui pertineret ad duas Contrattai aptandus , ipsa Capita illarum duarum Contrattanùn. faciant fieri Uhm ^ vel illos, si plures erutit , ad utilitatem transeun-tium. Quindi nel 1298, nel Cod. del P. pag. 317 si trova, che eravi questione inter Dminos Ada-, mura