Capo /X IT. 3S9 'disordine delle monete alterate: e che Mercadanti non clìraesscro dallo Stato i Zecchini . L’amo seguente bandirono le monete scarse, e ordinarono, che quelli i quali tenevano nelle piazze i Banchetti da cambiar monete , le tenessero sempre espofle a vijìa di tutti. Crescendo tuttavia il male, nel 1574 furono 1eletti j Savj , perchè acudissero alle necessità del Eanco ali ora pejto in eftrema cofternazione. Aggiu-gne pag.14, che quel Banchetti privati si vietarono nel 1593* Vedi n.^ 293. 483) Il Ducato acquistò il nome di Zecchino dalla Zecca: anzi i Grossi pure, de’quali 24 da-vansi per un Ducato , in parecchi Cronisti si nominano Grossi di Zecca . Affermano eziandio molti Scrittori , che Pietro Badoer circa il 950, oltreché fece batter monete d’oro , che chiamò Redonde, edificò egli pure ilue Zecche , una per le monete d’oro, e l’altra per quelle d’argento, in un capo della Piazza sul canal grande . Quelle Zecche furono poi rifatte nella moderna magnificenza, e scrive il Savina , che Marsilio Carrara fu fatto del M. C. Veneto nel 1348, e morendo lasciò per testamento Ducati cento mila per fabbricar la Zecca , la quale abbiamo veduto messa poi in volti di pietra ( n. 306.) nel 1545 , secondo lo stesso Savina . Affermano altri , che eravi Zecca ali Ospedaleto a Ss. Gio: e Vaolo , in quella casa su cui ewi un S. Marco : e veramente oggidì in detta casa soggiorna un ministro di Zecca , a cui il Principe la concede gratuitamente. Ma questa esser doveva la Zecca delle Monete erose , e maggiorine, cioè miste di rame . Può dirsi , che il Ducato sia stato detto Zecchino, perchè battuto B b 3 nella