C a p o V. r 63 qtielle hobili e ricche persone, le quali vi si erano salvate. Confessano i Cronisti e gli Storici, che tutti quasi alle loro patrie ritornarono adescati dalle próferte del re Teodorico , sicché nelle Lagune , scrive Bernardo Zen > pag. 13, non vi velarono , se non quei nobili, che per la loro povertà si contentavano piuttofìo d’uno stato basso e quieto . Anzi egli porta l’arringo attribuito al Datvlo tutto inteso a ritenere nelle Lagune quel poco di residuo, il quale eravisi ancora fermato * cui eziandio riuscì di yenir eletto Tribuno da quel popolo povero e confuso , il quale per sostenersi esercitò le saline. 174) Molestarono l’Impero e l’Italia successivamente i Barbari, vinti poi da Narsete. Questi Barbari incitarono altri a salvarsi nelle Lagune sull’ e-sempio dei primi , e confessarono in tal guisa essere stato molto savio il consiglio di rimanervi e non ritornar a casa a fronte dell’esibizioni di Teodorico . In fatti i rimastivi erano divenuti i veri e proprj padroni di quei luoghi di rifugio , erano essi in casa propria, mentre i sopravvenuti approdarono in casa altrui. Massimamente poi grande fu il concorso di nuovi rifuggiti per la sanguinaria barbarie e invasione de’ Longobardi, come insegnano gli Storici. Sebbene però sotto Teodorico siano rimasti nell’Isole soli poveri, i più però di questi erano di nobilissimo sahgue > perchè dei nobili soltanto la vita e la roba erano in pericolo. Questi conseguentemente furono appellati Tribuni antichi. In tanto deesi concedere, che il punto vero della fondazione della Nazion Veneta convien prenderla dal tempi di Teodorico , cioè dall’anno <¡00 circa , quando i Rifuggiti per comune deliberazione L 2 sta-