LlfeRO P R I M di ■fi ir e, & ire vestitus semper de bere tino . Nel Catas. <ii S. Cassiano, I, 313, in una Carta del 1556: Contrcidixit appodisix incantus pradiffa Apotbeae. Nel Cange jipodixa significa Riceputa , Quietanza , e Apodixia vale spese , sumptus : rria qui cotal greca voce significa ciò che diciamo Cartelli, Manifèsti d’incanto , e JLpoàix:<e in Armenopulo trovasi per protestare , far intendere . Io però credo , che propriamente si dicessero Apothecx le Botteghe, le quali non avevano frazione o Tofro : le quali in tal caso dicevansi ftazoni , cioè frazioni. Quelli che esercitavano qualche arte o professione pagavano per ciò i loro gravami, chiamati ReBum ,
o	Dacium. Ricaviamo ciò dalle seguente legge o decreto : Capta fu'it pars in M- C. & ordinattìm de illis qui preerant ad recipiendum re cium seu dacium illorim Jmminnm qui faciunt pannos ad aurum , pur-puras & cendatos, quod non xiebeant emere, necemi facere de ipsis pannis purpuris & cendatis , nec ctiam laborare nec facere laborare modo dii qno de ipsis. Così fin d’allora furono vietate le cose forestiere, o lavorate fuori di Venezia . Questa Parte è in dita' 1:48, Ind. VII, die XIV exeunte Se-ptembri, cioè 17 Settembre, da questo mese principiata l’Indizione.
    342)	Che se le Botteghe aveano qualche stanza a se annessa , ovvero le stinze sopraposte alle Sta-zoni servivano a uso de’ lavoranti , s’ appellavano Volte, nome ancora oggidì praticato. Così Statio-nes sive Voltas iti Rivoalto cedono i Canonici di Castello nel 1396 al Magistrato del Sale. Quindi leggiamo , che nel 1414, Fo preso difabricar d» Doane , una da mar alla poma della Salute ; i altra in ìsola