Capo V. 135 ¿e far ponto, in piazza da do bande . Quindi si vede che Capo e Tonta dicevasi allora indifferentemente . Cristoforo Sabbadino nel suo discorso delle Lagu-éie scrive così : Rotti gli arzeri dalla, banda del Bottinilo appresso Oriago e Moranzan , passò l acqua per Lizzafusina e Malghera , e atterrò la Laguna alla Tonta dei Levi 700 pertiche in circa lungi da S. Marta . Fu così detta quella punta dagli urli dei lupi. Il sopraccitato Pietro Foscarini nel Compendio Priuli già-insegnò che nel 1509 ilpa-ludo e secca di S. Marta s appellava Bosco del lo-vo . Appar dai monumenti portati dal remanza ¡nella sua Venezia , che per rovinare quella velina una legge del 1339 ordinava, che indi si dovessero prendere le savorre ; anzi sembra che con quel fango siansi alzate e abbonite le velme della Giudeca , pag. «So. 146) PONTA DEI ROMPIASI . Una legge del 1547, 30 Marzo. Dalla Ca de Diosino di là dalla Tunta detta dei Rompiasi verso S. Antonio , non possano accostarsi alle rive bastimenti. Comp. Legg. Acq. pag. 167. Alcune altre estremità s’appellano Punte, come di Quinta valle , di S. Giob , di S. Antonio , di S. Marta . La Punta di S. Antonio dalla gente di mare si chiama talvolta Capo verde , a cagione dell’erba , che la . cuopre. M-7) QUINTAVALLE. Nel Dolfin si legge.- Questi anticamente venne da Istria : sono Tribuni antixi e discreti , nobilissimi homeni . Questi sono i primi che fecero edificar habitation in i Isola di Castello dove se dive Quintavalle . Ciò accordano tutti gli altri. In Quintavalle sono le Cappuccine I 4 di