Cxlii fa stato chi non preferiva quell* ingresso a suoi interes-si, o al/a sua quiete, e avrà trascurato dì darsi in nota agli Elettori ; ina altri per ambito, altri per favore e studio dagli Elettori medesimi che volevano eleggere i suoi, altri per avita dignità e onori delle famigliej ovvero ot-fìzj di presente sostenuti saranno entrati nei Consigli, onde poi riempiuto il numero non vi sarà stato luogo a-gli altri, che restavano fuori conseguentemente, mi ¡meno per incuria. Ella stesso insegna, che quegli Elettoli abusarono del loro Offizio , introducendo persone non medievali, sicché fuvvi bisogno di rimedio. Non avvertì però ella così scrivendo, che se in quelle elezioni vi fu colpa, non fu degli Elettori, ma del D >ge e sui Consiglio, perchè degli Eiettori dice la Parte SIGUI per D. Ducem & suum Concilium erti eis impostimi• Ma veda qual concetto la sua dottrina ci faccia fare del Doge e suo Consiglio. Oltre di che la sua asserzione viene a dire, che i nominati da essi non fi-rono generalmente 2^oéi/i famiglie , nè che si soleva restar fuori per incuria. Ma donisi tutto questo. ti;) Non è mio istituto trattare le cose esposte distesamente dagli altri . Quindi consta, che io non volli dare una Cognizione dettagliata e ragionata dei Cancellieri , Segretari &c. e se avessi voluto farlo aveva nelie mani l’Opera del N. U- Gradenigo, con cui, taciuto nome, poteva ornarmi co me la cornacchia d’Estìpo. Che io poi sapessi circa la metà del Sec. XV essersi pr® pensiero dell’istituzione della Cittadinanza Originaria > f vede da questo, che rimetto il Lettore al Sandi, indi' candone il luogo nel t. Ili, pag. 345, d’onde ella puf* trasse le dottrine, e pressoché ancora le parale indivi' due , come si vede nel suo t. 1, 10S, segg. da chi vi»! farne il confronto. Reca bensì stupore, che ella P:l t. II, pag. 312, contro alcuni malevoli, per sostener* che le 30 case de’Nobili fatte nel 13St «on fosièro^’' cial't, Bottegbieri e Artigiani, locchè è verissima, ado'J" ca le testimonianze del Chinasso, Faroldo , e Pietro G111' stiniani, che li dicono Cittadini, col qual termine s0”1 indicate persone oneste, civili e benestanti della Citi3,! e poscia aggiungendovi del suo ai testimoni di Scrittori la voce originar), conchiuda, che quelle 1 Famiglie Furono cavate dall Ordine de' Cittadini Origi^ rj, dimenticandosi quanto av^va ella scritto deirO. U1,'1'