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no mestiere per colmare, benché con mano inesperta que» ste isolette? Emmi osservabile, che non trovai un Antico, il quale dica gl* interrimenti essersi fatti colle rovine di quelle desolate città, e solo questo si scrive dai moderni. E’ altresì osservabile, secondo gli insegnamenti suoi t. XI > 3° i che almeno da Opitergio niente qua si sarà portato, poiché ella scrive : Dalle rovine di Opi-,, tergio si formò prima Eraclea , indi Equilio :sicché ella debbe cancellare Opitergio dalla sua Censura, o far un' Errata corrige al luogo citato della sua Opera . Molto meno <Ji frantumi si può avere trasportato qua, se si verificasse quanto ella scrive nella Laguna p. 31, che molti marmi, lapidi &c. si seppellissero ancora nelle fondamenta nuove di Torcello, Mazorbo e Burano . Ma niente puotesi trasportar colà da Aitino, perchè sussisteva ancora secondo il Monacis, onde sembra altresì, che qui sia necessario un piccolo Errata corrige al luogo della sua Laguna. In fatti dopo Attila Aitino si rifabbricò, ed ebbe Vescovi fino a Paolo Altinate, che portò la sede in Torcello per timore dei Longobardi : Torcello fu amplificata colle rovine d’Aitino , come insegna il Licinio nella sua Eccl. ¡Aititi. Poco perciò restava da poter portare a rialzar queste veline . Aquileja non si legge che somministrasse gran materiali, e niente affatto sappiamo di Concordia . Osservo ancora, che di tante Lapidi trovate qui, e nei siti vicini scavando , tutte sono Gentili , eRo- . mane, niuna Cristiana; eppure quelle erano cittàCristia- 1 ne nei tempi Atiliani, e l'uso delle Lapidi era in corso ancora appresso i Cristiani. Ciò mostra a un tratto, e j che nei secoli antecedenti al V, in parte almeno questi \ luoghi erano abitati, e che non ha un sodo fondamento A l’asserzione di tanti interrimenti fatti coi rimasugli di j quelle città, che ella nomina, sebbene io stesso insegno, che buona parte di quelle rovine fu usata per colmare i ' dorsi. Non però quell’enorme quantità, nè quando ella ì ci fa intendere gratis.
  61) Nei tempi di Maestro Arcangelo Eremitano, e in ; quelli del vecchio Corner, e in quelli del Giustiniani, j è una maraviglia, che non siansi trovati scavando ezian- I dio profondamente sotterra in tanti e diversi luoghi quei rottami e rovinacci delle antiche città, e quei alberi e quei sassi, che ella dice trasportati per fare gli interri- | menti, ma solo fanghi, terra cretosa, terreno durissimo J $ al più qualche Lapide e alcuni stranimi, i quali servi- I
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