CSX dèi tempi non deferissero qualche cosa eziandio alla plebe, concedendogli qualche esercizio di autorità eOffìzj. Ma era ciò nel popolo una cosa precaria: non nasceva dal gius che avesse di entrare in cose tali, essendosi la plebe medesima volontariamente e di per se privata del dritto di reggenza , che aver poteva e come primigenia abitatrice di questi dorsi, e come allattata nella disciplina Romana . 185) Succedeva questo soprattutto nei Laudi, Concioni o Arringhi che dir si vogliano, o Collaudazioni del Popolo , quando davasi al Popolo o alla Plebe notizia dell’ordinato o elei fatto, e se ne richiedeva il consenso; non quasi che le cose fossero inautorevoli senza il consenso e lauduzione del popolo , ma perchè camminava-si ancora in buona parte sul piede Romano, e studiavan-si i nostri Maggiori con pratiche accomodate alle condizioni dei tempi di conservare colla plebe un vmco'o di armonia necessario alla indennità del Corpo tutto della Nazione. In una parola I'Arringo era si veramente un assemblea del popolo , ma tale che era come il Clero in Sinodo col suo Vescovo; dal quale il Vescovo non dipende nei suoi Decreti ; ma I’ armonico regimine vuole che egli lo assembri, gli notifichi le sue intenzioni, ascolti le difficoltà ragionevoli che opposte venissero a’suoi decreti , e valutandole per buone, 0 li moderi, o li sospenda, o se siano dal Clero approvati, con più forza e autorità obblighi i disubbidienti a osservarli. Ta’e io dico era la Conzione del Popolo. Che se questo talvolta tentava di dilatare le fimbrie più del giusto, gli Ottimati intrepidamente resistevano, come tante volte si è veduto , e nemmeno convocando la Concione, se non in materie e punti più ragguardevoli, finché poi l’uso di chiamar 1‘ Arrengo fu per positiva Legge tolto via. Se qualche autorità lasciarono un tempo amplissima e totalmente al popolo i Venetici, ciò fu l’elezione dei Dogi fatta a voce, come vedemmo in quella di Domenico Siivio nel 1071, in cui totitu fere Venetix populi innume-rabilis multitudo convenne, e fatte in S. Nicolò del Lido le solite preghiere, a grida del popolo il Doge sieles1 se, dicendo VOLUMUS laudamus Dominicum Sii-Diurni e allora protinus nullo interdicente a multìs t{obi~ libus Veneti#Vtris gloriose fu accettato. E qui per occasione io dimando al Sig. Abb. se quel a multis nobilibus veneti# viris, possa indicare persone del M. C. o 9en’