169 tado. 1 Da questa circostanza possiamo per avventura argomentare i possamici avere costituita la forza territoriale del comune, e che come tali siano intervenuti alla festa di S. Trifone. L’ autorità territoriale era appoggiata a tre officiali boni, probi et letjalis, detti conti degli Slavi (comités slavorum.) Al conte di Garbalj erano aggiunti tre rettori o giudici i quali dovevano percorrere mensilmente, a spese delle rispettive casate proprietarie, tutto il contado e provvedere all’ esatta osservanza delle leggi, non meno che ai bisogni più urgenti per la conservazione e la prosperità del paese. — La consuetudine dei giudici arbitri era religiosamente osservata dai territoriali nei tempi di cui è parola, e sancita e riconosciuta dalle supreme magistrature, le quali ai due delegati eletti dalle parti litiganti aggiungevano un proprio rappresentante nella persona di qualche perito giuri-sprudente. * * * Infima classe del popolo nell’ epoca medioevale delle Bocche, classe che ricorda i res mancipiae dei Romani, affatto dipendente dall’arbitrio del padrone, era quella indicata negli statuti col nome di servi. 2 Non potevano questi fare cosa alcuna senza il consenso del padrone, ogni loro più leggiera contravvenzione veniva punita colla massima severità. Se un servo fuggiva, la curia prestava al padrone i mezzi per rinvenirlo e l’abbandonava alle punizioni eh’ egli credeva opportuno d’infliggergli. Il padrone poteva non solo legarlo e batterlo, ma anche bandirlo temporariamente di casa, esporlo seminudo ed affamato al pubblico dispregio, nè alcuno a- !) U. Raffaelli. 1. c. Osservatore Dalmata 1851 N.r 123. 2) Stat. Cap. 221, 222, 120, 125, 109, 219, 217, 220, 223. 13