bia avuto vita dagli Epidauritaiii di Prevlacca, confermando 1’ opinione che l’Epidanro della mitologia sia stato alle porte del Seno Rizonico, e quindi nella terra più propriamente detta degli Enchelei. E qui non sarà fuor di proposito ricordare che negli scavi di Risano furono scoperti monumenti dell’ età del bronzo, che a Lastua inferiore si conservavano, fino a non molti anni or sono, parecchie lapidi sepolcrali di forma e di grandezza pari a quelle che i Celti hanno altrove lasciato; e finalmente che, non è molto, fu distrutta a Perzagno un ara affatto dissimile da quelle usate dai Romani. Rhizinium 1 — come scrisse lo storico — ad „arduum collem ad Sinum Catharensem insidens" fu „cìvilas perantiqua lllyrici primigenii“ e secondo Polibio, città non grande in vero, ma potente per le ottime sue fortificazioni: „oppidum haud magnum qui-dem, sed optimis munitionibus validumEd „opportuna urbs“ la chiamò Tito Livio 2 nel seguente passo : ,,L. Anicius praefecit — Rhizoni et Olchinio, urbi bus opportunis C. Licinium. E le vicende di Tenta non danno esse sicure prove per stabilire che Rhizinium fu città importante e fortemente difesa ? Nuovo lustro poi alla storia di questa città è recato dalla lapide 3 che ricorda il legato di Manlio Rufo decurione del Municipio Rizinitano e giudice delle cinque decurie giudiziali. I Romani stessi chiamarono le mura di Risano per molto tempo dopo „Moenia Acacia11 e-piteto 4 che ben documenta sempre la considerazione in cui furono tenute. Dopo la caduta del regno Illirico, gli storici fanno cenno di un altra città di Rizuniti, conside- 1 Feier 1. c. 2 1. c. 45. 26. — Zippel I. c. p. 52. 3 Vedi lapide n. 45. 4 Mommsen. 1. c. ad Rhizinium.