151 Giorgio, formando alleanza con Draghimi, nò poscia alleata di Radoslao avrebbe potuto aiutar questi contro a’ suoi nemici. Se fosse stata in maggiore dipendenza dai Rassiani, non avrebbe potuto aderire alle istanze dei Ragusei, ai quali prestò valido aiuto nel 1154 contro il bano di Bosna. Nè meno importante è in proposito l’atto segnato col conte di Almissa nel 1167. — Quando poi i nobili cattarmi si accorsero che i re di Rassia intendevano sottometterli a sudditanza, gelosi sempre della loro indipendenza, si staccarono immediatamente da quelli (1178) e strinsero lega cogli imperatori greci. Rimasero alleati di questi fino alla caduta dell’ impero, nè aderirono di unirsi ai re di Rassia, se non perchè i privilegi loro offerti erano assai estesi, e perchè fu loro esplicitamente promesso di difèndere i diritti della loro libertà. Premesso ciò non è a dubitare che durarono nello stato di indipendenza, tanto più che non molto dopo (1368) furono da cittadino interesse mossi a domandare la protezione del re d’Ungheria. Se da questo poi passarono aTvarco, ciò accadde, n’assicura il Corner assennimi ultra pruebentibns ipsis Cathari cimbus quas munerìbus et promissis sibi (Tvarco) devinxeratNè altrimenti avrebbero potuto così presto staccarsi da Ostoia e collegarsi con Ervoie duca di Spalato. Torna a convalidare l’asserto sulle condizioni d indipendenza dei Cattarmi, la memoria, che, sciolti finalmente da ogni altro legame, si ressero da sè finché costretti domandarono la protezione di Venezia. Il regime pertanto della pubblica cosa era affidato all’ordine nobile ai membri del quale si conferivano tutti i carichi più importanti ed autorevoli. In numero di XL, non vincolati fra loro da parentele od affinità formavano il Consiglio