13 Aurelio (161-180 d. C.) mandò console in Numidia, invocò, ivi pervenuto 1 aiuto del patrio nume e gli consacrò una preziosa lancia. Ecco ciò che si legge su quella lapide : Moenia qui Risiimi Aeacia, qui colia Arcem Delmatiae, nostri publice Lar populi, Sancte Medaure domi e (et) saticte hic: nani tempia quoque ista Vise precor parva magnus in effigia, succussus laeva sonipes (c)ui surgit in auras, altera dum letum librat ab aure manus. Talem te Consul iam designatila in ista sede loca(t) venerans ille tuus V v ~ notus Gradivo belli vetus ac tibi Cesar Marcus, in primore (cl)arus ubique acie. Adepto Consulalo V — V — tibi respirantem faciem patrii numinis hastam e minus que iaculat refreno ex equo tuus, Medaure, dedicai Medaurus. 1 cioè Tu, che abiti le Eacie mura di Risino, rocca della Dalmazia, publico Lare del nostro popolo, O Medauro santo e in patria e qui — imperciocché io prego che tu visiti anche questo tempio, tu grande in umile simulacro, Al quale scosso dalla sinistra s’alza il cavallo nell’aria mentre la mano destra (prendendo la mossa dall’) orecchio manda la morte. Tale console già stabilito te pone in questa sede, venerandoti quel tuo .. . Marco Cesare vecchio in guerra, noto a Gradivo e a te, sempre illustre nelle prime file. 1 Mommsen (1. c. ad Rhizinium) soggiunge : — „Deus redit in altero titillo Lambesitano: MEDAVRO AVgusto Sacruin; praeterea ignotus est nec apparet, num aliquo modo ad eum pertineat Madauri colonia in Numidia.“ - Potrebbe per avventura essere questa una colonia staccatasi da Risano ed aver portato seco il culto del patrio nume consacrando al suo nome la nuova sede? Questa per certo non sarebbe la prima colonia illirica nel mezzodì.