120 soprafatto dalla forza si ritirò nella cittadella 1 provvista di maggiori mezzi di difesa; ma quivi pure non durarono troppo. Ecco come di questo fatto lasciò scritto il Ballovich :2 — La rocca se gli arrese col valore di dodici Perastini alla testa de’ quali era certo Vucassovich-Mikulicich, che dal castellano fu chiiynato a lauto banchetto. Il Vu-cassovich non rifiutò, perchè conobbe 1 invito per molto utile al suo piano e passato di cointelligenza col Pisani, il quale gli approvò ogni piano, se ne andò coi suoi, portando seco nascosta una insegna di S. Marco. Salito al castello, prese cibo finché gli riuscì di render ebbro dal vino il castellano, e l’impegnò quindi in ostinate contese. Il castellano magnificando Lodovico, faceva rimprovero ai Perastini di essersi dedicati al dominio dei Veneziani. Allora il Vucassovich gli si avventò contro armata mano, e poiché gli ebbe immerso più volte lo stile nel seno, lo prese per precipitarlo giù dal castello. Si sostenne il castellano colla forza del disperato, ma inutilmente; il Vucassovich fattosi forte di un caprifico, si liberò di lui, abbandonandone il cadavere al precipizio. Tutti gli altri soldati quindi finirono sotto i colpi dei perastini, e fra clamorose grida di vittoria tu inalberato il gonfalone di S. Marco.“ 3 Tale catastrofe, soggiungono il Ballovich e il Corner, diede motivo ad una nuova emigrazione; molti Cattarmi abban- 1 L’odierno Castel S. Giovanni di Cattaro. 2 1. c. p. 91 — cfr. „Stampa Benemerenze della Comunità ed Università di Perasto comprovate dalli sottoscritti pubblici documenti. Venezia. Andreola. 3 Nel palazzo ducale di Venezia e precisamente nella sala dello scrutinio, a destra, sopra la finestra è un quadro rappresentante la presa della cittadella di Cattaro, dipinto da A. Vicentino. — V. Paoletti E. Il Fiore di Venezia. — lbid. Fontana Voi. II. p. 92. — Zanotto. Palano ducale illustrato, fase. XXXVIII. „Presa di Cattaro compiuta dai Veneziani nel 1378“ incis. eseguita da A. Zannetti — l’illustrazione a p. 4.