NOTE E PAGINA II. -Mi riferisco all'articolo« Pagine di storia della nostra arte navale -Navi del tempo di Andrea Doria» comparso nella ri­vista «Dedalo» del dicembre 1921. Colgo l'occasione per ringraziare S. E. Ugo Ojet­ti, direttore di tale rivista, per aver, non solo ospitato tra le cose d'arte un tema di natura marinara e favorito così l'argo­mento che avevo preso a trattare; ma an­che d'aver consentito di proseguire tale te­ma servendomi pure di tal une fotografie predisposte per riprendere l'argomento stes­so nella di lui rivista. PAGINA I4. -Essendosi, per ragioni indipen­denti dalla mia volontà, prolungata oltre il previsto la stampa del presente volume, qualche dato può sembrare poco aggiorna­to. Mi riferisco, tra l'altro, al fatto che, nella realtà, il Museo Navale di Genova da oltre due anni ha avuto definitiva sistema­zione nel bel palazzo Doria di Pegli, dove sono state unificate le varie collezioni ma­rinare locali (vedi anche «Rivista Muni­cipale di Genova» dell'aprile I930). Si è così compiuta, anche sotto tale aspetto, l'o­pera illuminata del Direttore delle colle­zioni storiche ed artistiche genovesi, Dott. Orlando Grosso, e del di lui collaboratore, specie in materia archivistica e marinara, Marchese Giuseppe Pessagno. A costoro, come all'illustre Podestà di Genova,' debbo particolari ringraziamenti anche per avermi largamente consentito d'approfittare del­l'ottimo materiale dei gabinetti fotografici dell'Ufficio Municipale delle Belle Arti di Genova. All'opera che essi stanno svolgen­do si deve, infine, la scoperta recente di quegli affreschi trecenteschi di soggetto ma­rinaro. dove compare pure la chiara strut- AGGIUNTE tura d'una galera genovese, nella cappella, già dei carpentieri, della risorta chiesa di S. Agostino. Il ricordo che compete alla bella figura di marinaro e di studioso del Capitano De Albertis, al quale è sempre giusto riferirsi con particolare attenzione', specie in virtù del di lui volume «Le costruzioni . navali del tempo di Colombo» -Roma, I893 -de­ve oramai tramutarsi in omaggio alla sua memoria. PAGINA I8. -La navicella della Catacombe di $. Cali sto è tratta dalle riproduzioni della nota opera del De Rossi, e riferita pure dal Torr (vedi pago 23). PAGINA 2I. -L'accenno alle navi di Nemi, per le ragioni addotte nella nota a pag. 14, non può essere che generico, sebbene già con­fermi e riconosca la positiva importanza della struttura di cantiere di tali navi. Ad ogni modo, sarà sempre bene riferirsi alle più recenti pubblicazioni di carattere tecni­co, oltre che archeologico, comparse in se­guito sull'importante argomento. In fatto di cimeli del genere, sebbene non pertinenti all'antichità classica, sarà sempre utile ri­cordare il rinvenimento di quei due scafi na­vali, fatto nel gennaio 1898, durante le bo­nifiche polesane nel comune di Contarina. Vedi in proposito la relazione illustrata del­la R. Deputazione di Storia Patria, pub­blicata a Venezia nel 1900, e le riprodu­zioni di tali scafi che si conservano nel Mu­seo Navale cii Vel!ezia. PAGINA 24. -Pur confermando che non s'è qui inteso richiamare tutte le principali testi­monianze navali del periodo, mi par giusto •