66 opere fortificatorie, nessuno scrittore ha lasciato memoria; ma si sa che le famiglie patrizie Darza, Bisanti ed un’altra alla quale apparteneva Giovanni allora rettore di Cattaro, quali esercitanti il jus-patronato sulla chiesa di S. Maria Inf. stabilirono di diroccare questo tempio perchè vecchio e cadente e di rifabbricare sullo stesso luogo un nuovo. Fu compiuto difatti nel 1221 1 e fu consecrato il dì 17 Ottobre dello stesso anno. Nemagna abbandonò il trono l’anno 1195 per dedicarsi alla vita monastica,2 lasciando il dominio della Serbia a Stefano Nemanida, detto poscia il re Primo-coronato (Prooojencani), ed il governo della Zenta sotto la sovranità del primo a Volco. Quest’ultimo forte prima dell’aiuto dell’Ungheria, poscia di quello del papa, corse in armi contro il fratello, e conquistata eh’ ebbe 1’ Erzegovina pretese eziandio al dominio della Serbia. Racko, 3 terzogenito di Nemagna s’affrettò a ricomporre la pace fra i fratelli e restituita la Serbia a Stefano, persuase Volco ad accontentarsi dell’ Ercegovina. Cattaro fin dai primordi di questa guerra abbracciò la causa di Volco, e finch’egli visse, restò sotto la protezione dell Ercegovina.1 Intanto l’appello che la Chiesa faceva alla Cristianità per la liberazione di Terra santa giunse ai Cattarmi, ed essi seguendo la religiosità dei loro cuori affrettaronsi a raggiungere con una gallera la grande annata navale che raccoglievasi fra gli altri stati dell’ Adriatico. 5 Contemporaneamente (in sul finire del 1199) comparve in Cattaro il 1 U. Raffaelli Gazzetta di '¿ara 1844. n. 47. — V. anche Baronio I. 61 (Annales Ecclesiastici). a Col nome di Simeone. Vedi sopra nota 2. 3 Noto negli annuali Serbi col noine di S. Saba (c. s.) 4 Farlati ibid. — Du Cange 55. 5 Goracuchi. Lezioni sulle Bocche di Cattaro.