Orosio 1 edificato dalle sollecitudini dei due Francescani, si mostrò tosto pieno di tenerezza e di zelo pel catolicismo, domandando (121)8) al papa nuovi missionari versati nell’ idioma del suo paese. Nò meno efficaci erano frattanto riuscite le premure dei Francescani e dei Dominicani appresso i Cattarmi, i quali ne vollero rimeriti ito lo zelo favorendo l’incremento e la diffusione dei loro ordini. Infatti mentre il nobile Baldovino de Drago impiegava gran parte del proprio patrimonio nell’erezione di un tempio a S. Nicolò, 2 vediamo Henniz de Bibani, cattarino, (1281) innalzare in Priscovo un tempio di cui fece dono ai Predicatori di Ragusa,3 perchè quivi pure si stabilissero, e mercé il favore del Comune vediamo costituirsi in Cattaro sotto il nome di Bizoeche alcune pie donne ascritte al terzo ordine dell Assisiate. 4 Ma se questi fatti attestano la pietà del popolo essere stata a quei dì più che mai ferma nei donimi della cattolica chiesa, rilevasi daltronde come quà e là in mezzo ai suoi ministri avvenissero singoli fatti non convenienti alla sacerdotale disciplina. Il grado e la natura della corruzione alla quale erasi abbandonato taluno del clero di Budua è indicato dal cap. 265 dello statuto di quella città,5 il quale danna alla pena di perperi cento quei preti che testando avrebbero data la preferenza ai figli naturali e non ai genitori o ad altri legittimi parenti. E per non tacere di Domuio vescovo di 1 Marceli, da Civezza. Cronaca ibid. 196 2 Consecrato dal Vescovo Doimo nell’a. 1289. Farlati 443. Pau-lovic 64. Corner ecc. 3 Farlati ibid. 4 Farlati ibid. Slattila et Leges Civitatis Cathari — Venetiis 1616. R. Meietli, cap. CCXII. p. 123. (d. d. 1323). 5 Legge municipale di fiudua. Mss. presso la Marciana fji Venezia CC. II. nuin. 37 (V. Valentinelli. Bibliografìa dalmata dai Cpdici de(l» Marciana. Cecchini 1845).