38 metropoli sacra restarono inalterati per Spalato oltre l’837. — Lo stesso Coleti scrive: Da principio1 la chiesa di Cattaro fu soggetta (subdita fuit) al Metropolita Salonitano (quindi fino alla distrazione di Salona avvenuta nel 639) e poscia (cioè dal 639 in poi) a quello di Spalato. Il Paulovich 2 forte dell’autorità del Coleti e del Carrara, e lieto di poter citare qualche linea del Diocleate, incomincia senz’ altro la serie dei vescovi di Cattaro dall’877, epoca del Concilio Deimitano, con un Anonimus. L’Anonimo, nel rivendicare all’ episcopato di Cattaro l’antichità della sua origine, si riferisce a testimonianze che gli procacciano autorità e la preferenza rimpetto a quanti altri discorsero di questa istituzione. A convalidare adunque la illazione inserita dalle espressioni del Diocleate citeremo ancora una volta l’asserto di questo scrittore che con tanta pazienza e dottrina si occupò della Chiesa di Cattaro: — „Paulus Episcopus Cathari Civitatis inter fuit Concilio Chalcedonensi nell anno 451. (Histor. Concilior p. 597.) — ,,N. N. vescovo di Ascrivio (Cattavo) eletto nel Concilio Remnense (recte Remense o Rehmense). 631 con molti altri (anonimi) ancora dopo la prima conversione degli Slavi. Tlohannes (II.) Episcopus Decaterra (Cattaro) in terfuit Concilio Nicaeno secando ann. 649 (Histor. Concilior. f. 603). „N. iV. vescovo di Ascrivio che sedette ai tempi di Andreaccio.J il quale (Andreaccio) fondò il Monastero e chiesa di S. Maria in Funario e fece acquisto del corpo di S. Triphone. 809. (Mem. Eccl. Cath.) — 1 Carrara 31-33. 2 De Orig. Episc. Cath. 55. (i)