150 di Cattaro, ma bensì anche e sopratutto l’eccellenza del ceto al quale esso era raccomandato. 1 Il rescritto di Lodovico d’Ungheria del 1382, quello che il successore di lui nel 1404 indirizza „Nobilibus“ ecc. e tanti altri, anteriormente conseguiti, nonché 1 accoglienza e le distinzioni che la corte di Francia e Venezia fecero ai Buccina e ad altri nobili di Cattaro, le alte cariche alle quali furono elevati dalla corte serbiana, offrono la più desiderabile prova del riconoscimento di questa nobiltà lino da tempo più remoto. Non sarà fuor di proposito ricordare qui almeno i nobili Trifone Bisanti che nel secolo XV insegnò greche e latine lettere pria nell università di Bologna 2 indi nel-l’altra di Perugia e fu bibliotecario alla corte di Modena, e Girolamo Bucchia, il quale ai giorni dello stesso Trifone visse alla corte estense adoperato negli uffizi della maggiore importanza. Geloso de’ suoi privilegi 1 ordine nobile di Cattaro nulla ommise perchè l'autonomia del suo comune fosse costantemente conservata. Caduta Ascrivio, Cattaro da’ suoi primordi fu libera e si governò con proprie leggi. Quando divenne forte la potenza dei Rassiani, Cattaro si assoggettò solamente alla loro protezione. Che se così non avesse durata la sorte di quella città fino al 1178, non avrebbe potuto nel 1149 staccarsi dalla lega di ’ V. Darsa ed i Tiburtini Genealoyie e Storia delle famiglie cittadine. — I Darsa ed i Pellegrina trapiantaronsi nel XIII secolo a Ragusa, l'uno perchè caduto sotto i rigori delle patrie leggi penali, l’altro perchè funzionario considerato come pubblico traditore, ed entrambi furono accolli ed inscritti nel ceto nobile di quella città. Altre famiglie nobili trapiantatesi da Cattaro a Ragusa : Renescia, Cotrugli (1330), Basegli Bisanti (1380), Bucchia (1333), Cerva, Darsa, Demitri, Pozza, Florio (1520), Catena, (cfr. Lucari, Razzi, Appendini ; questo a p. 7. 81. 98 ecc. II. Antichità) — Secondo l’Orbini (p. 301) oltre le predette sarebbero originarie cat-tarine anche le seguenti famiglie nobili di Ragusa : Bascha, Dabro, Giorgi, Mechsia, Pesagna, Volpeli, Zriena. 2 U. Raifaelli, La Dalmazia. 1846 N. 39.