75 una nave. Depositò quindi il sauto teschio nella chiesa suburbana di San Pietro, dalla quale fu nel giorno dopo con solenne processione trasportato nella cattedrale. Il Bonascio quindi ebbe in dono il campo di S. Teodoro, e la sua famiglia fu esonerata in perpetuo da ogni imposta e gabella al Comune. Alla sua morte un mausoleo 1 eretto nel vestibolo della cattedrale perpetuò la memoria del benemerito cittadino, assicurandogli ad un tempo la riconoscenza della posterità. * * * Dalla pace conseguita col patrocinio del re Stefano primo-coronato, l’apprendemmo dai fatti fin qui esposti, giovavansi i Cattarmi per ristabilire quell’ ordine che per le vicissitudini subite prima della dedizione ai re serbi era mancato, quando ogni loro sollecitudine in prò della patria fu resa vana dalla grave sciagura che colse i Bocchesi in seguito alle infelici sorti delle armi ungariche impegnate ad opporre un argine all’ invasione dei Mongoli. Imperocché questi, devastata l’Ungheria, si posero ad inseguirne il re Bela IV riparato in Dalmazia, e discesi fino a Ragusa si spinsero, traversando (Giugno 1241) il territorio e la città di Cattaro, fino a Drivasto, donde poi l’anno seguente si ritirarono saccheggiando e distruggendo per ogni dove passavano. 2 Ma i Mongoli mancando loro i mezzi per prendere il mare, limitaronsi al continente, e l’antichissimo tempio abbaziale di San Giorgio, sullo scoglio omonimo presso Perasto, fu 1 Di questo mausoleo non resta più alcuna traccia. 2 Palacki : Der Mongolea Einfall. p. 382. Fessler. Gescli. v. Ungarn (bearb. Klein) Leipzig 1867. 1 375. — Thom. Arcid. Hist. Salonit. c. 40 (Schwandtner 1. c.)