77 oppostale dai Cattarmi, fe’ appello ai Ragusei, i quali, porgendo orecchio ai suoi detti, armarono sollecitamente una nave e spedironla alle Bocche col Capitolo e con dodici nobili. Giunti a Plavda a notte avanzata e recatisi tacitamente al luogo indicato da Marozia disotterrarono i corpi che ella aveva loro promesso. Trasportatili nella nave, ritorsero tosto la prova verso Ragusa, privando così per sempre i Bocchesi delle spoglie dei loro martiri. Due anni dopo, la pietà dei Ragusei innalzò in loro onore un tempio. Distrutto questo dal terremoto del 1667, fu dalle sue rovine (1801) eretta un altare ai tre martiri nel tempio di S. Maria Maggiore. Morto Centiberio fu promosso a vescovo di Cattaro il cittadino patrizio Giovanni 1 che assunse la cattedra col nome di III. Ma Vanno 1254 fu l’ultimo di sua esistenza e la sede restò vacante dopo di lui per circa un anno. Il Clero in questo frattempo si resse secondo i canoni della chiesa. Ma l’appoggio che l’insubordinazione del Clero antibarino verso il metropolita aveva trovato nello stesso re, non fu nelle chiese vicine senza conseguenze, avendo suscitati gli animi de’ più tendenziosi. D’altro canto ferveva nella vicina Bosna il Boffomilismo che inclinante a distendersi almeno fin dove giungevano i confini della influenza de’ suoi re, aveva preso a perseguitare la diocesi cattolica di Cattaro, sia violentandone i fedeli, sia suscitando nel suo Clero odi, che avrebbero potuto condurne allo scisma una parte almeno. E poiché nè il martirio subito dagli incliti Lepetanesi, nè le 1 Ecco la lapide sepolcrale che lo ricorda : „Praesul obiit Cathari Patritius Joannes insignis moribus et dogmate nobi-litatus, corpus habet tumulus quod novimus in cineres, Spiritus astra petit queni spes est glorificari. Anno Dni MCCLIIII.“ N. — Le lapidi sepolcrali dei vescovi di Cattaro sono in(isse nelle pareti della cattedrale.